L'evoluzione della tecnologia per forniare una vista migliore da vicino, lontano ed intermedio
Da qualche anno ormai le lenti a contatto multifocali sono diventate lenti che si applicano comunemente. Queste lenti a contatto, pensate per le persone presbiti (che non vedono più bene da vicino), permettono di vedere abbastanza bene contemporaneamente da lontano e da vicino. Fino ad ora la tecnologia usata, e che la maggior parte di lenti ancora usa, è la cosiddetta geometria “Centro-Vicino”. Come funziona a grandi linee questa geometria? Praticamente una piccola parte centrale della lente ha un potere più forte per aiutare la vista nella lettura, mentre la periferia della lente ha il potere che serve per lontano. Questa geometria, pur funzionando abbastanza bene da vicino, inizia a creare un po di problemi nella media distanza. Per fare un esempio possiamo pensare alle lenti bifocali degli occhiali (quelli con la riga in mezzo alla lente) che hanno una parte per vicino e una per lontano, ma nessuna per l'intermedio.
Come in tutti i settori la tecnologia continua ad evolversi e da poco sono state messe in commercio delle nuove lenti multifocali che sfruttano una geometria innovativa: la EDOF. Questo acronimo sta per Extended Depth Of Field o in italiano profondità di fuoco estesa. La geometria in questione è già usata nelle lenti intraoculari multifocali che si inseriscono dopo un'operazione di cataratta.
La differenza maggiore rispetto alle lenti a contatto multifocali del passato è che c'è un miglioramento della visione da vicino, da lontano e soprattutto nella visione intermedia. Un altro vantaggio è che queste lenti sono meno soggette a deterioramento dell'immagine dovuta al decentramento della lente stessa. È un bel passo avanti per aumentare il comfort visivo delle persone presbiti che vogliono usare le lenti a contatto.
Queste lenti sono disponibili in versione mensile e da poco anche giornaliere.